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All’inizio non mi era chiara.

Quando ho iniziato il mio percorso come Agile Coach, mi sono trovato sempre più spesso a lavorare con Project Manager, Scrum Master, Product Owner e Team Leader che mi chiedevano aiuto.

  • Rispondevo alle loro domande.
  • Davo supporto pratico.
  • Condividevo la mia esperienza.

Ma era coaching, facilitazione o mentoring?

  • La formazione mi era chiara: trasmettere conoscenze.
  • La facilitazione l’avevo sperimentata, aiutando i team a trovare soluzioni.
  • Ma il mentoring? Quello l’ho scoperto con il tempo.

Cosa ho capito sul ruolo del mentor

Quando ho approfondito il mentoring, ho compreso un principio fondamentale:

Non si tratta di dare soluzioni, ma di ispirare attraverso le esperienze.

  • Il mentore non impone risposte, ma condivide storie e riflessioni.
  • Il mentee è libero di prendere le proprie decisioni, sulla base di quanto appreso
  • Il mentoring aiuta chi ascolta a trovare la propria strada, senza seguire semplicemente un modello preconfezionato.

Questa scoperta ha cambiato il mio modo di relazionarmi con chi cerca supporto.

Coaching, Facilitazione e Mentoring: le differenze chiave

  • Coaching → Aiuta a sviluppare nuove competenze attraverso domande e riflessioni.
  • Facilitazione → Crea un contesto in cui un gruppo può trovare soluzioni condivise.
  • Mentoring → Condivide esperienze personali per ispirare e orientare chi sta crescendo professionalmente.

Capire questa differenza è stato un passo fondamentale per migliorare il mio approccio.

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