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Hai mai sentito dire che Agile equivale a “quick and dirty”?

Mi è capitato spesso di sentire questa associazione.
Durante le riunioni, qualcuno dice:

  • “Non c’è tempo, facciamolo in modalità quick and dirty!”
  • “Usiamo un approccio Agile per sbrigarci!”

Ma questa idea di agilità è completamente sbagliata.

Agile non è sinonimo di velocità senza controllo. E soprattutto, non significa sacrificare la qualità.

Agile = qualità

La parte che più mi colpisce di quick and dirty è il termine dirty (sporco), che nella mia esperienza di traduce in un’assenza di qualità.

In Agile, ogni soluzione deve garantire valore e qualità, anche se è semplice o minimale.

  • Non serve un prodotto ricco di funzionalità se poi non funziona bene.
  • Meglio qualcosa di piccolo, ma che funzioni davvero e rispetti gli standard tecnici e di business.

Un concetto che mi piace molto è quello di “good enough” (sufficientemente buono), suggerito da un partecipante a un mio corso.

  • Non significa accettare mediocrità, ma trovare il giusto equilibrio tra semplicità, velocità e qualità.
  • Significa che il prodotto deve soddisfare il team tecnico, il business e soprattutto l’utente finale.

Andare veloci sì, ma con un obiettivo chiaro

Agile favorisce:

  • Iterazioni rapide e con un focus sulla qualità.
  • Soluzioni semplici funzionanti e utili.
  • Un prodotto che, anche se minimale, abbia valore e sia pronto per l’uso.

“Quick and dirty” non è Agile.

Vuoi capire meglio cos’è davvero l'agilità?

Se ti capita di sentire Agile associato a quick and dirty, allora è il momento di approfondire.

  • Partecipa al percorso di preparazione alla certificazione PMI-ACP (Agile Certified Practitioner).
  • Scrivimi se hai domande o per avere chiarimenti.
  • Visita anche il sito Agile Made in Italy per saperne di più.

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